Tre Libri per la "Giornata della Memoria"

Tre libri sulla Shoah e tre riflessioni.

Libri sulla Shoah ne sono stati scritti tantissimi, io ho selezionato questi perché mi hanno toccato per motivi diversi.

Da insegnante mi interrogo sempre se serva ancora parlare di Giornata della Memoria e di Olocausto.

Per me la risposta è sicuramente si.

Oggi sarebbe doveroso fare luce e ricordare tutti i genocidi che si sono perpetrati nella Storia, ahimè, anche nella storia recente.

Questo potrebbe permetterci di riconoscere quei sentimenti di odio e di volontà di annientare interi popoli e culture odierni quando sono ancora nascenti per poterle sradicare.

Perche’ E’ importante ricordare il giorno della memoria?

Per prima cosa alcuni dati non sono molto rassicuranti: oggi si parla di un 15% della popolazione italiana che nega l’Olocausto. Ma il negazionismo non riguarda solo l’Italia ma il mondo.

Ecco ad esempio un motivo per cui serve ancora parlare di Giornata della Memoria.

Moni Ovadia, poliedrico artista di ascendenza ebraica, sostiene che la Germania è l’unico Stato che abbia realmente fatto i conti con il proprio passato, riconoscendo gli errori commessi.

Gli altri stati che si sono macchiati di questi crimini ancora non hanno fatto lo stesso mea culpa, spesso li negano addirittura rendendo il processo di consapevolezza impossibile.

Da insegnante (anche) di tedesco ho volutamente scelto due libri sulla Shoah che raccontano il mondo e la società tedesca per capire cosa ha significato questo percorso di consapevolezza.

Posso io visto il mio ruolo di insegnante permettermi di non affrontare questo tema nelle mie classi? Possiamo permetterci di non continuare a fare luce su eventi cosi devastanti?

Vi assicuro però che spesso al solo nominare il 27 gennaio gli alunni spesso sbuffano e alzano gli occhi al cielo. 

Se leggi fino alla fine ti consiglierò due storie vere che parlano di coraggio e che utilizzo spesso nelle mie classi per parlare della Giornata della Memoria.

Qui di seguito ti consiglio tre libri sulla Shoah, due di questi sono tratti da storie vere, accompagnati da altrettante riflessioni.

1. Libro sulla Shoah: “Volontario ad Auschwitz” di Jack Fairweather

Volontario ad Auschwitz di Jack Fairweather. La storia di Witold Pilecki che si è fatto internare volontariamente nel campo di concentramento.
“Volontario ad Auschwitz” di Jack Fairweather, Newton Compton Editori

Il primo dei libri sulla Shoah che vorrei consigliarti è “Volontario ad Auschwitz” di Jack Fairweather, Newton Compton Editori.

Non è un romanzo sempre scorrevole ma è la ricostruzione minuziosa della vita di Witold Pilecki, un polacco che già nel 1940 ha accettato di farsi rinchiudere nel campo di concentramento per testimoniare dall’interno ciò che stava avvenendo.

E’ un libro che parla di Witold diventando però un romanzo corale, sia per tutte le persone che hanno incrociato la vita di Witold sia per per quelle che ne hanno narrato la vita a posteriori come tasselli di un puzzle che l’autore, inviato di guerra, ha saputo ricostruire.

Trovo inoltre il libro interessantissimo per capire la storia recente della Polonia, che passa dall’essere il primo stato invaso dalla Germania nazista per passare alla fine della guerra all’occupazione della Russia stalinista.

UN romanzo, un manifesto contro il negazionismo

Questo libro è un’ ulteriore “prova” della veridicità storica della Shoah, dell’Olocausto, del genocidio degli ebrei, dei campi di sterminio per tutti quelli che ancora possano avere dei dubbi a riguardo. Ma non solo.

Questo libro contiene diverse risposte alla domanda: “Ma davvero nessuno all’epoca sapeva dei campi di concentramento e di cosa avvenisse dentro?” 

E qui non si sta parlando solo di civili ma di capi di stato e di diplomatici. 

Ecco.

“Simili atrocità, come le torture perpetrate nel campo di concentramento…, repellono le menti comuni. […] Una certa dose di orrore è necessaria, ma va limitata e deve sempre riguardare i trattamenti che ricevono persone indiscutibilmente innocenti. Con gli avversari politici violenti il discordo cambia. E anche con gli ebrei.”

2. Libro: “L’Interprete” di Annette Hess

"L'interprete" di Annette Hess. La storia di Eva Bruhns, giovane interprete polacca.
“L’interprete” di Annette Hess, tra i libri sull’Olocausto

Siamo nel 1963, la Germania dell’Ovest si è rimessa in moto e la gente può cominciare a godere di un benessere economico dimenticando la miseria patita durante la Seconda Guerra Mondiale.

Eva è una giovane interprete tedesca che si sta affacciando alla vita in una Germania che ormai vorrebbe mettersi alle spalle le responsabilità e la connivenza con l’odio antisemita.

Sono passati quasi vent’anni dalla fine della guerra eppure la pace sociale è ancora là da venire.

Siamo spesso tentati di pensare che l’Olocausto sia terminato il 27 gennaio 1945 con la liberazione di Auschwitz, ma non è vero. Purtroppo ha avuto ancora lunghi strascichi.

A chi tocca chiedere scusa, a chi tocca prendersi delle responsabilità, per quante generazioni dei cosiddetti gentili “dura” il senso di colpa e l’onta?

Ecco cosa mi e’ successo in una classe

Proprio a questo riguardo vorrei raccontarti cosa mi è successo in una classe durante una lezione particolare.

Per molti anni ho avuto il piacere di poter organizzare uno scambio culturale con un liceo tedesco della Foresta Nera.

Una mattina durante la visita dei ragazzi di questo liceo avevo pianificato un’intervista con alcuni di loro ma non mi hanno permesso di farlo.

Entrato in classe uno di loro ha notato incisa in un banco una svastica. Mi ha interrotto e ha voluto a tutti i costi che chiedessi ai ragazzi italiani se sapevano di cosa si trattasse.

Ha voluto anche che ricordassimo gli effetti devastanti che quella ideologia rappresentata da quel simbolo avessero causato.

Ne è nato un dibattito, a tratti molto sofferto e sentito da parte dei ragazzi tedeschi che spero 

Non avrei mai potuto progettare un’attività più autentica, vera ed incisiva.

3. Libro: “Le assaggiatrici” di Rosella Postorino

"Le assaggiatrici" di Rosella Postorino, Universale Economica Feltrinelli
“Le assaggiatrici” di Rosella Postorino, Universale Economica Feltrinelli.

“Non merito nulla, a parte ciò che faccio: mangiare il cibo di Hitler, mangiare per la Germania, non perché la ami, e neanche per paura. Mangio il cibo di Hitler perché è quello che merito, che sono”

Tra i libri sulla Shoah “Le Assaggiatrici” mi ha davvero colpito per l’organizzazione all’interno del Reich che non lasciava nulla al caso.

Rosa è una delle dieci donne scelte per assaggiare il cibo destinato al Fuehrer per sventare possibili avvelenamenti

E’ la storia romanzata di Margot Wölk, sebbene questo libro parli solo marginalmente del Genocidio degli Ebrei ma mi ha davvero impressionato per come l’esperienza della Guerra possa alterare le percezioni, le idee e le relazioni e le vite. 

Studiamo le guerre senza empatia, come parentesi rappresentate dall’anno di inizio e di fine della guerra stessa, ma non ci insegnano mai a pensare come una volta terminate le guerre le vite delle persone non possano ricominciare esattamente da dove erano rimaste prima che la guerra iniziasse.

“Quando si mangia si combatte con la morte, diceva mia madre, ma solo a Krausendorf mi era sembrato vero.”

Due consigli per le tue lezioni per la giornata della memoria

Se sei arrivat* a leggere fino qui, ti stai sicuramente chiedendo quali siano le due storie che utilizzo per parlare della Giornata della Memoria nelle mie classi.

Sono storie vere di ragazzi che all’epoca in cui hanno compiuto queste azioni erano più vicini all’età dei miei studenti che alla mia.

Sono storie vere di coraggio e di altruismo.

Sto parlando del gruppo “La Rosa Bianca” da cui è stato tratto anche un film e la storia di Sir Nicholas Winton, lo Schindler inglese.

Spero che ti appassioneranno queste storie e che appassionino e commuovano anche i tuoi studenti come hanno fatto con i miei.

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