Il cappero di Pantelleria IGP ha un volto: Rosario Cappadona

E’ impossibile non associare Pantelleria al cappero.

Questa pianta infatti la si trova ovunque, riesce a trovare umidità anche negli anfratti più nascosti e a crescere rigogliosa.

Da adesso però il cappero di Pantelleria IGP avrà un volto: quello del presidente della Cooperativa Agricola dei Produttori Capperi, Rosario Cappadona.

Leggi fino alla fine per scoprire dove poter acquistare online i prodotti della cooperativa dei capperi.

come sono venuta a sapere di ROsario Cappadona

Devo ringraziare Giosuè Calaciura e il suo testo “Pantelleria l’ultima isola” collana Contromano editori Laterza.

In questo breve ma bellissimo libro Giosuè Calaciura parla del grande lavoro svolto da Rosario Cappadona per la cooperativa e per molti lavoratori dell’isola.

Sono rimasta affascinata così tanto dalle parole di Calaciura che ho deciso di contattare Rosario Cappadona per un’ intervista.

Già dalla telefonata sono rimasta colpita dalla cordialità e dalla capacità di instaurare con l’interlocutrice sconosciuta e curiosa dall’altro capo del telefono un dialogo che puntasse direttamente al nocciolo della questione.

Il Presidente, ora in pensione, del Consorzio del Cappero di Pantelleria IGP

Ci siamo presentati senza appuntamento a Scauri Basso, Rosario mi aveva detto essere là tutti i giorni.

E così è: Rosario Cappadona e il ragioniere erano al lavoro alle loro scrivanie.


Non vi aspettate grandi insegne né per strada nè all’ingresso ma per coerenza sappiate che si trova in via del Cappero

Chi E’ ROSARIO CAPPADONA, Presidente del consorzio del cappero di pantelleria IGP

Cappero di Pantelleria IGP
Il re dei Capperi!

Non chiedetegli se è laureato in Agraria altrimenti dovrete anche spiegare il motivo per cui a capo di un’azienda ci debba essere una persona laureata in economia o un tecnico.

Rosario è laureato in Storia e Filosofia e vi dirà che per essere a capo di una cooperativa come questa serve una persona che conosca la cultura, la storia, i profumi e l’immaginario di un prodotto e di una terra. 

E’ legato fin dall’infanzia a questo prodotto e a questo luogo: il padre era produttore di capperi e poi Rosario è stato consulente sindacale per l’azienda.

Inoltre ha fatto anche esperienze diverse nel campo giornalistico per una testata a cavallo tra la Sicilia e l’Emilia.

Con questa regione ha un legame affettivo molto forte per le relazioni di amicizia che ha stretto in quei luoghi dove ha vissuto e ama tornare.

La cooperativa fu fondata nel 1971 da Pietro Bonomo, un contadino che era il maggior produttore di capperi dell’isola ma che ha compreso dalla sua esperienza la necesistà di affiliarsi per essere più forti assieme.

Pietro Bonomo sarà presidente fino al 1986 anno in cui diventerà presidente Rosario Cappadona.

E’ interessantissimo il racconto che Rosario fa degli obiettivi iniziali come presidente.

COme Imposta il lavoro come Presidente del consorzio

Si concentra su tre versanti.

Il primo è la caratterizzazione del prodotto, istituendo così un disciplinare che ne regoli ad esempio anche il modo in cui viene trattato.

Il cappero di Pantelleria IGP viene conservato unicamente sotto sale marino e non sotto aceto che ne altererebbe il sapore.

Contemporaneamente Rosario comincia a viaggiare per l’Italia partecipando a fiere del settore alimentare a Milano, Verona e Parma.

Qui ha avuto l’occasione di far conoscere il prodotto oltre che incontrare non solo agenti ma anche compratori diretti.

la collaborazione con le universita’

Per ultimo si concentra sulla ricerca iniziando collaborazioni con le Università di Catania e Palermo.

La Facoltà di Agraria di Palermo ha comparato le diverse piante di capperi del Marocco, della Sicilia, di Salina e di Pantelleria.

Solo quella di Salina assomiglia per gusto a quella di Pantelleria.

Quella di Salina ha le spine mentre i contadini panteschi hanno nel corso del tempo selezionato le piante di capperi senza spine.

La Facoltà di Chimica di Catania invece ha condotto una ricerca sulle proprietà dei principi attivi del cappero considerando che i Greci e i Romani la usavano per la cosmesi.

Da questa ricerca ne è nata una crema dagli effetti molto benefici per gli eritemi che è stata prodotta fino a qualche anno fa e venduta nelle farmacia.

Non si può però dimenticare che nel 1996 il Cappero di Pantelleria è diventato IGP, l’unico in Italia con il marchio di Identificazione Geografica Protetta, tanto che di ogni cappero si può risalire persino alla pianta.

Si tratta di un risultato incredibile per una realtà commerciale così piccola e lontana da tutto, ma con un obiettivo ben preciso: chiudere la filiera produttiva, anche l’impacchettamento, sull’isola.

ORIGINE DEL CAPPERO DI PANTELLERIA

Originariamente era una pianta spontanea, di cui già nel 1576 parla Nicolò de Nicolai, cameriere e geografo del Re di Francia.

Ormai invece è una pianta coltivata che cresce fino a 400 mt sul livello del mare.

Ciò che noi mangiamo è il fiore della pianta colto prima che fiorisca, ecco perché sulla stessa pianta si torna anche 10/12 volte da maggio a settembre.

La misura del prodotto non influisce sulla sua qualità, ciò che cambia è solo una questione estetica e il prezzo dovuto al tempo necessario per la raccolta.

Sono molto grata di aver potuto incontrare Rosario.

Le sue parole mi hanno fatto capire quanta passione, determinazione e perseveranza ci voglia per ottenere il massimo della qualità.

Ho amato molto il clima di accoglienza e ospitalità ma non pensate che la cooperativa sia una boutique.

Ti renderai subito conto che sei nel cuore della produzione, dove passano i produttori per scambiare una parola con Rosario.

È sempre lui che nel frattempo risponde al telefono e serve i clienti che sono entrati per fare scorte per l’inverno.

Piccolo promemoria! sul sito della cooperativa potete acquistare online

Capperi, origano, uva passa, patè con capperi ed altri ingredienti

Tutto già testato! Quello capperi, pomodori secchi e olive come sugo per la pasta…BUONISSIMO!!!

Puoi trovare pure le pubblicazioni di Rosario sulle ricette con i capperi di Pantelleria su come preparare pietanze utilizzando i prodotti della cooperativa

Una delle prime ricette che mi viene in mente è l’insalata pantesca, un must per chi viene a Pantelleria!!!!

Anche a te piace abbinare un luogo e/o un prodotto con un volto? Qual è il tuo abbinamento preferito?

4 Comments

  1. Anna

    Se viaggiare anche solo con la fantasia aiuta a liberare l’anima, grazie Chiara!
    Continua a farci sognare e suggeriscici nuovi spunti di viaggi…

    1. Chiara Rossi

      Ciao Anna, ti dirò che l’idea del blog è nata anche per aiutarmi a sopportare meglio la reclusione. Spero proprio di continuare a “farvi sognare”!!! Se hai spunti rispetto a luoghi e/o personaggi o libri, scrivimi!! Sono tutt’orecchi!
      Grazie mille!
      Chiara

  2. Joshua Singh

    Buonasera Chiara!! Mi sono divertito molto a leggere il tuo articolo e sono ancora più entusiasta di visitare finalmente l’isola. Rosario Cappadona ha un lavoro significativo e meraviglioso, e sono felice che tu abbia illustrato e condiviso la sua storia. È il primo presidente di un’azienda alimentare di cui sento parlare e quindi lui mi è molto simpatico.
    Ho qui un libro di Cettina Vicenzino (Sizilien in meiner Küche, è pubblicato in tedesco), che sfoglio sempre quando sono di cattivo umore. Una storia meravigliosa conduce all’Agrodolce e alla coltivazione del capperi a Salina. Penso che potreste anche divertirvi molto con questo libro, anche perché è in tedesco ed esplora tutto il mistero della bedda isola 🙂

    ciao,
    Joshua

    1. Chiara Rossi

      Grazie Joshua, il tuo commento mi da la sensazione di avere fatto una scelta corretta! Oltre al prodotto è interessante conoscere la storia che c’è dietro che spesso ha a che fare con dedizione, passione e pazienza! mi sa che mi comprerò il libro che mi hai consigliato! Buon viaggio a Pantelleria e se lo incontri salutami Rosario!

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